Vitamina K: cos’è, a cosa serve, proprietà, dove si trova, alimenti e integratori

Le vitamine sono importanti per il benessere generale, ma a volte l’apporto derivante dal cibo non è sufficiente a sostenere l’organismo. Scopriamo gli integratori di vitamina K!

La prima cosa da scoprire è che l’indicazione “K” deriva dall’espressione “Koagulation vitamin”, il che sancisce l’importanza della vitamina K per la coagulazione del sangue. Ma fa molto di più.

In Natura la vitamina K è presente in molti alimenti, ma non sempre sapere in che cibi si trova la vitamina K e includerli nella dieta è sufficiente a evitare le situazioni di carenza.

Gli integratori alimentari riescono a colmare la carenza di vitamina K e a evitare le conseguenze di questa condizione.

Vitamina K: cos’è e a cosa serve

Questa vitamina non è una tra le più conosciute e per questo la maggior parte delle persone ignora a cosa serve la vitamina K nell’economia del benessere generale.

Tuttavia negli anni è cresciuta l’attenzione verso questa vitamina liposolubile contraddistinta da un gruppo metilico (un atomo di carbonio e tre atomi di idrogeno) e un composto organico chiamato naftochinone. 

Gli studi hanno analizzato le differenze tra vitamina K1 (fillochinone), vitamina K2 (menachinone) e vitamina K3 (menadione idrosolubile), portando alla luce come viene assorbita la vitamina K in relazione alle origini diverse:

  • Fillochinone – Si tratta di un composto di origine vegetale contenuto negli alimenti che viene assorbito nell’intestino tenue.
  • Menachinone – La vitamina K2 è il risultato della sintesi batterica della vitamina K1 portata avanti dalla flora intestinale e assorbita nel colon.
  • Menadione idrosolubile – È una vitamina sintetica prodotta in laboratorio allo scopo di produrre l’integratore di vitamina K o farmaco per la coagulazione del sangue.

A cosa serve la vitamina K?

La vitamina K ha proprietà davvero interessanti che ci lasciano capire la sua importanza per diverse funzioni dell’organismo.

  • Coagulazione del sangue – La vitamina K1 collabora alla produzione di proteine importanti per la coagulazione del sangue, prima tra tutte la protrombina (trasforma il fibrogeno in fibrino).
  • Ossa – La vitamina K2 interviene nella produzione di osteocalcina necessaria per l’assorbimento del calcio, migliorare l’attività degli osteoblasti e rinforzare il sistema scheletrico. Questo vuol dire scongiurare la comparsa dell’osteoporosi.
  • Sistema cardiovascolare – Il menachinone mantiene la salute cardiovascolare ostacolando la calcificazione dei vasi sanguigni e quindi il loro irrigidimento.

Vitamina K: Alimenti

Ma la vitamina K dove si trova? Esistono tantissimi alimenti con vitamina K che riforniscono il corpo di questa vitamina ed evitano di scoprire cosa provoca la carenza di vitamina K.

Va da sé che per evitare deficit è sufficiente creare una specie di tabella di cibi con vitamina K e inserirli nella dieta.

Tra gli alimenti di origine vegetale spiccano senza dubbio le verdure con vitamina K: i cavoli, i broccoli, gli spinaci, il radicchio, il prezzemolo e la verdura verde. Sì anche ai semi di zucca e alla soia.

Semaforo verde anche per i cibi di origine animali quali le uova, le carni rosse (in particolare il fegato) e il pesce (primo tra tutti il tonno sott’olio).

Non bisognerebbe rinunciare neanche ai legumi come i piselli e le lenticchie e alla frutta ricca di vitamina K come le more, i lamponi e i kiwi.

Fabbisogno giornaliero

Una dieta sana ed equilibrata dovrebbe essere sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero e a evitare la carenza di vitamina K.

CategoriaEtàQuantità di vitamina K in mcg
Neonatida 0 a 12 mesi2-2,5
Bambinida 1 a 8 anni30-55
Bambinida 9 a 13 anni60
Adolescentida 14 a 18 anni75
Uominidai 19 anni in poi120
Donnedai 19 anni in poi90
Gravidanza 90
allattamento 75

Integratore di vitamina K

Gli integratori alimentari appositamente formulati entrano in gioco quando si verifica una carenza di vitamina K. Ma quando avviene?

Innanzitutto si tratta di una condizione molto rara che non si raggiunge neanche seguendo una dieta squilibrata. È più probabile che si nasconda una malattia capace di ostacolarne l’assimilazione.

A causare la carenza di vitamina K possono essere patologie a livello di pancreas o fegato, farmaci destinati a bloccare l’assorbimento dei grassi, malattia di Chron o colite ulcerosa, fibrosi cistica, terapie prolungate di antibiotici, medicinali anticoagulanti e alcolismo.

Cosa provoca la carenza di vitamina K? Questa condizione si verifica con problemi di coagulazione a seguito di un taglio o una ferita: l’emorragia può portare anche al dissanguamento e quindi alla morte.

Inoltre le persone affette da questo tipo di carenza possono soffrire di perdita di massa ossea, problemi articolari e problemi cardiaci.

In particolare, poi, le donne carenti di questa vitamina possono avere mestruazioni abbondanti e/o casi di osteoporosi accentuata.

In ultimo, considerando la scarsa quantità presente nel latte materno, la carenza di vitamina K nei neonati può essere piuttosto grave e manifestarsi con emorragie (spesso anche letali).

In tutti questi casi è possibile ricorrere alla vitamina K sotto forma di integratori appositamente formulati per risolvere la situazione e recuperare l’equilibrio.

Vitamina K: Controindicazioni

L’assunzione di vitamina K come integratore non riporta effetti collaterali o controindicazioni particolari, ma sarebbe opportuno non eccedere nelle dosi se si parla di vitamina K3.

In caso di sovra dosaggio di vitamina K 3, essendo tossica in grandi quantità, si potrebbero riportare danni a livello epatico.

In linea di massima sarebbe meglio evitare questo tipo di integratori in caso di farmaci anticoagulanti antagonisti della vitamina K e di favismo per evitare emolisi e anemia acuta.

Come scegliere l’integratore di vitamina K

Non tutti le formule integrative in commercio sono uguali e sapere come scegliere l’integratore di vitamina K potrebbe fare la differenza.

  • Formato – È possibile trovare integratori di vitamina K in compresse, capsule o forma liquida, ma la scelta dipende dalle abitudini personali (compresse e capsule assunte con acqua durante un pasto principale e vitamina K in gocce versata direttamente sulla lingua).
  • Tipo – Dire “vitamina K” significa dire tutto e dire niente, visto le differenze che esistono tra i vari tipi di vitamina. La scelta dipende dall’obiettivo che si vuole raggiungere.
  • Ingredienti extra – Esistono multivitaminici o integratori con vitamina K altre sostanze, come per esempio la vitamina D3 e il calcio (tra i quali spicca la combinazione vitamina D3 e vitamina K2). L’obiettivo è potenziare l’azione benefica nei confronti delle ossa.
  • Cruelty free – Chi segue la filosofia cruelty free a tavola dovrebbe fare attenzione alla fonte di vitamina K utilizzata da ciascun prodotto e al tipo di rivestimento usato per le capsule.
  • Prezzo – Il prezzo dipende dalla formulazione, dal formato e dalla marca. Tuttavia su può accedere a una grande varietà e si può risparmiare valutando l’acquisto online.

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Qual è il miglior integratore di vitamina K? Semplicemente quello che per formato e formulazione risponde alle esigenze individuali.

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