Il mondo degli integratori trae ispirazione ancora una volta dalla Natura per proporre prodotti naturali efficaci che superano i deficit dei medicinali. Scopriamo la piantaggine come integratore.

Il nome “piantaggine” sembra abbracciare indistintamente vari tipi di piante, eppure indica una specie erbacea utilizzata in fitoterapia, in ambito dei rimedi naturali e nella produzione di integratori naturali.
Questa pianta sviluppa degli effetti benefici che possono aiutare a gestire le infiammazioni, i disturbi da raffreddamento e la dissenteria.
Che cos’è la piantaggine?

Prima di capire perché e come usare la piantaggine come integratore è opportuno fare un passo indietro e comprendere la natura della pianta erbacea.
La specie botanica “piantaggine” non indica una sola pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae. Quanti tipi di piantaggine ci sono? Due, la Plantago lanceolata e la Plantago major. Entrambe crescono un po’ ovunque.
La Plantago lanceolata e la Plantago major sono piante di piccole dimensioni con una rosetta di foglie (lanceolate nella prima e tondeggianti nella seconda) caratterizzate da nervature parallele e uno stelo che porta i fiori bianchi a forma di spiga nei mesi più caldi e i frutti dopo la fioritura.
Non è una specie molto ricercata per il suo portamento o la sua bellezza, ma è riuscita a catturare l’attenzione per via delle sue proprietà medicinali.
In passato la piantaggine selvatica veniva utilizzata per trattare la dissenteria, per gestire il ciclo abbondante e per contrastare il liquido velenoso di serpenti e scorpioni.
Per quanto riguarda il nome “piantaggine”, pare derivi dal termine “planta” in riferimento al fatto che le sue foglie ricordano la pianta di un piede e che cresce nelle aree calpestabili.
Plantago: Proprietà e benefici

La Plantago lanceolata e la Plantago maggiore sono piante molto simili, ma diverse in termini di qualità e quantità di principi attivi diversi.
Entrambe le piante devono le loro proprietà al mix di tannini, flavonoidi mucillagini, composti fenolici, saponine, glicosidi iridoidi e acido salicilico contenuti nelle foglie. Ma a cosa fa bene la piantaggine?
- Infiammazioni – I composti ad azione antinfiammatoria e antimicrobica trattano le infiammazioni del cavo orale e promuovono la guarigione da ferite, morsi e punture di insetti.
- Problemi alla gola – Il mix di tannini e mucillagini sviluppa un’azione astringente e sedativa in grado di lenire i sintomi del raffreddamento, dal mal di gola alla tosse.
- Catarro – La piantaggine viene utilizzata da sempre come rimedio per sciogliere il catarro in caso di raffreddore o bronchite.
- Allergia – Il contenuto di aucubina e alcune saponine rende la pianta un toccasana in caso di reazioni allergiche che interessano le vie respiratorie.
- Pelle irritata – Le proprietà lenitive ed emollienti consentono di usare l’erba piantaggine in caso di pelle irritata, acne, escoriazioni e feriti.
- Congiuntivite – La presenza di aucubina, le sostanze antimicrobiche e i composti con proprietà lenitive ed emollienti fanno di queste due piante un rimedio ideale per lenire i disturbi agli occhi causati dalla congiuntivite (allergica o batterica che sia).
- Diarrea – La piantaggine è un toccasana per l’intestino: le sue proprietà astringenti si rivelano preziose in caso di dissenteria.
Tutte queste proprietà sono legate al fitocomplesso delle parti aeree della pianta e non nei semi di piantaggine (in tal caso si parlerebbe di semi di Plantago psyllium o Plantago ovata).
Piantaggine: estratto secco, tintura madre e sciroppo

Il mondo degli integratori naturali ha fatto proprie le evidenze emerse dall’utilizzo della piantaggine in ambito popolare, realizzando prodotti più efficaci e più facili da usare.
In commercio la piantaggine come integratore si può trovare sotto forma di capsule e tintura madre (in realtà è possibile trovare anche lo sciroppo di piantaggine).
- Tintura madre – La tintura madre deve essere diluita in acqua sia per uso interno che per uso esterno (es. piantaggine impacco pelle).
- Capsule – Le capsule devono essere assunte secondo le modalità indicate dal produttore o un esperto.
Per completezza, diciamo che si può preparare un infuso di piantaggine o una tisana per un uso sia interno che esterno usando il preparato essiccato o le foglie fresche.
Inoltre la piantaggine è commestibile e le sue foglie, se raccolte prima della bella stagione, possono essere usate in cucina. Come si mangia la piantaggine? Le foglie crude di piantaggine sono perfette nelle ricette di insalate miste mentre le foglie cotte possono essere usate in contorni, minestroni e risotti.
Piantaggine: Effetti collaterali e controindicazioni
L’assunzione di questa pianta è ben tollerata e non riserva effetti collaterali particolari, specie se usata secondo le indicazioni del produttore o dell’esperto.
La pianta non è “velenosa” in nessun caso, salvo che non si sia allergici o sensibili al genere delle piante Plantago.
È sempre meglio chiedere il parere medico in caso di gravidanza e allattamento, anche se non ci sono controindicazioni specifiche a riguardo.
Come scegliere l’integratore migliore

I prodotti a base di queste piante Plantaginaceae in commercio sono tantissimi, ma la valutazione di alcuni aspetti può rendere la scelta decisamente più semplice. Ecco cosa considerare:
- Tipologia – Gli integratori si trovano sotto forma di capsule e tintura madre, ma occorre valutare i pro e i contro di ogni soluzione in base alle esigenze personali: le capsule sono predosate e facili da trasportare ma potrebbero essere difficili da deglutire per qualcuno e si prestano a un uso interno mentre la tintura madre è semplice da assumere e può essere usata sia per uso interno che per uso esterno ma potrebbe creare qualche problema se si è fuori casa.
- Composizione – In commercio esistono prodotti contenenti solo piantaggine e integratori che associano le due piante Plantaginaceae adaltri ingredienti o piante in grado di migliorare l’azione della pianta. Qualche esempio? Il miele, il prugnolo selvatico e la melissa.
- Allergeni – La produzione di questi prodotti in stabilimenti deputati alla produzione di altri integratori potrebbe “costare” in termini di allergeni. Per questo occorre strizzare l’occhio all’INCI.
- Prezzo – Il prezzo di un integratore cambia in base alle caratteristiche e alla marca, ma può essere “tagliato” scegliendo l’acquisto online.
Migliori integratori di piantaggine su Amazon

Qual è il miglior integratore di piantaggine? La risposta dipende dalle esigenze personali, ma i suddetti suggerimenti possono orientare verso il prodotto più adatto.
Ad ogni modo è possibile acquistare un integratore di questo tipo in farmacia, in erboristeria oppure online presso e-commerce affidabili.
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