Mondiali 2018, Francia campione: la seconda vittoria dei Bleus passa dalla concretezza di Deschamps

Non è stato semplice, non è stato entusiasmante, non è stata una cavalcata senza problemi, ma alla fine la Francia ce l’ha fatta. A distanza di 20 anni dalla vittoria dei primi Mondiali, i Galletti hanno alzato di nuovo la Coppa più ambiata al cielo.

francia croazia finale (1)
La squadra di Deschamps festeggia, sotto la pioggia di Mosca

La grande rosa della squadra ha dato di sicuro una grossa mano a Didier Deschamps, che ha anche lasciato a casa diversi calciatori eccellenti (da Lacazette a Payet, su tutti), ma di sicuro la mano del tecnico che aveva già vinto la Coppa del Mondo come calciatore (ed ha adesso raggiunto Zagallo e Beckenbauer) si è vista nelle ultime gare.

Dopo un inizio difficile contro Australia e Perù, dove la squadra aveva dato qualche problema soprattutto dal punto di vista offensivo, Deschamps ha deciso di ripetere il cambio tattico che l’aveva già portato alla finale di Euro 2016: Giroud in campo, Dembelé fuori, e 4-2-3-1 per liberare Griezmann sulla trequarti.

Così la Francia si è liberata dei fronzoli, ed ha trovato delle linee certe per continuare il Mondiale. Sul suo cammino ha trovato quello che poteva essere un cliente scomodo, l’Argentina di Messi, rivitalizzata dal gol di Rojo contro la Nigeria, e nell’unica gara in cui i ragazzi di Deschamps sono andati in svantaggio, hanno rimesso tutto in piedi grazie alla prestazione pazzesca di Mbappé.

Poi un’altra sudamericana: l’Uruguay, tanto amato da Griezmann. La prima, ma non ultima, gara vinta con un colpo di testa di un difensore. Una costante ripetutasi anche contro il forte Belgio, nella semifinale da sogno, addormentata da Umtiti. E infine la finale contro la Croazia, tatticamente una partita giocata in maniera anche troppo evanescente dalla Francia, ma una partita vinta.

E adesso?

Oltre alla festa, la sensazione è che si possa aprire un nuovo ciclo. Nel 1994, la Francia non si qualificò al Mondiale statunitense, come risposta, sviluppò ancora di più il Centre national de formation di Clairefontaine. Da allora: 3 finali di Coppa del Mondo, 2 Mondiali vinti, 2 finali Europee, 1 Europeo vinto, tanti campioni regalati al calcio.

Con un Pogba finalmente maturo, un super Kanté, una batteria di attaccanti da far venire l’invidia a tutti, con un’età media bassissima, una coppia centrale difensiva giovane e moderna, e tanti terzini da lanciare, la Francia sembra veramente la squadra da battere, per lo meno per i prossimi 4 anni.

 

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