Juventus, raggiunto l’accordo per il ritorno di Mattia Perin al Genoa. Il portiere, in prestito secco dai bianconeri, rivestirà la maglia rossoblù fino alla conclusione della stagione
Sembra essere giunta ai dettagli conclusivi la trattativa che vede coinvolti la Juventus, il portiere bianconero Mattia Perin ed il Genoa che, a breve, potrà riabbracciare nuovamente il suo vecchio portiere.
Per il classe 92 la Juventus ha optato per il prestito secco attraverso il quale, il giocatore potrà rivestire la maglia rossoblù fino alla conclusione di questa stagione.
Dalla Juventus al Genoa, una scelta che giunge dopo un anno e mezzo trascorso a Torino durante il quale il portiere di Latina non è riuscito a trovare abbastanza spazio, eclissato da Szczesny ed intralciato da un problema alla spalla che ha bloccato il suo trasferimento al Benfica la scorsa estate.
Poche presenze e poche soddisfazioni hanno così spinto il giovane calciatore a fare un passo indietro e a scegliere di rivestire la maglia rossoblù, la maglia del suo esordio in serie A e con la quale aveva giocato in maniera continuativa dal 2013 al 2018.
La voglia di rilanciarsi su alti livelli ed il forte legame verso la squadra che è riuscita a dargli le più grandi soddisfazioni della sua carriera fanno si che, per il ventisettenne, il ritorno al Grifone rappresenti più che un semplice cambio di rotta.
Sebbene si tratti, probabilmente, di un’operazione destinata solo a questa stagione, il prestito di Perin al Genoa potrebbe risultare una efficace mossa di mercato. L’esperienza raccolta nella Juventus dal portiere potrebbe, di fatti, rivelarsi un fattore decisivo per riuscire a risollevare le sorti del grifone ed innescare la scossa giusta per la sua rinascita.
La trattativa è a buon punto e i due club e l’agente del giocatore, Alessandro Lucci, devono ridefinire solo alcuni dettagli. Nel frattempo, in attesa del suo ufficiale trasferimento, il numero 1 si dedica ai saluti ed ai ringraziamenti ai bianconeri e scrive: ” Lascio una delle squadre più blasonate d’Europa dopo una stagione di fondamentale importanza e di apprendistato sono stato a contatto con campioni dallo spessore tecnico e umano con pochi eguali, da cui ho imparato soprattutto cosa significhi ‘dover vincere. La Juventus è uno stato mentale, il mio primo Scudetto, una palestra di vita, rigore, un’occasione che non potevo farmi sfuggire [..] “
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