E’ un periodo nel quale Bernie Ecclestone si sta dilettando particolarmente nelle esternazioni. Dopo gli strali contro Rosberg e le sue esplicite preferenze per Hamilton, il manager britannico si esprime sulla situazione della Ferrari, alle prese con una crisi che abbraccia sia la pista che la parte interna del team.
“La Ferrari ha tutti gli ingredienti per vincere i Mondiali, dai piloti al supporto tecnico” – esordisce Zio Bernie – “Probabilmente è un problema di personale. Vedo una situazione simile a quando tanti anni fa convinsi la Fiat ad ingaggiare Jean Todt“.

“Non fu per niente facile convincerli” – prosegue Ecclestone – “Loro preferivano un capo italiano. Credo che alla Ferrari manchi questo, a prescindere dalle scelte operate. C’è bisogno di una figura che affianchi Maurizio Arrivabene nel suo lavoro quotidiano, non che lo sostituisca“.
L’85enne di Ipswich torna, quindi, sul passaggio di consegne con gli americani di Liberty Group: “I primi contatti risalgono ad un paio di anni fa” – rivela Ecclestone – “Nel giro di sei mesi, i nuovi azionisti dovrebbero prendere la maggioranza delle azioni e, tramite un’altra società, assumere il controllo. Questa, quindi, cambierebbe nome, per essere poi quotata in borsa“. “Io ho un accordo con loro per restare” – afferma Bernie – “Ma se non dovessero essere contenti di me, toglierò il disturbo. Lo stesso accadrà se sarò io l’insoddisfatto“.
In chiusura, Ecclestone dice ancora la sua sul duello Rosberg-Hamilton, non mancando di riservare un’altra frecciata al tedesco: “Nico ha corso bene quest’anno, ma è il tipico prodotto della Formula 1 di oggi. Hamilton è l’unico a distinguersi. Le sue esagerazioni piacciono al pubblico. Riesce ad attirare tanta attenzione sia su di sé che sulla Formula 1″.
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