Valtteri Bottas ha concluso al comando la seconda sessione di prove libere in quel di Interlagos, scendendo sotto l’1:09 (1:08.846). Il finnico della Mercedes ha preceduto il suo compagno di box, Lewis Hamilton, per appena 3 millesimi, mentre poco più staccato c’è Sebastian Vettel, con la prima Ferrari (+0.073). A seguire troviamo le due Red Bull, con Daniel Ricciardo (+0.318) avanti a Max Verstappen (+0.493), il quale ha perso tanto tempo per colpa della rottura della coppa dell’olio. Con il 6° tempo c’è Kimi Raikkonen (+0.566).

Come al mattino, Romain Grosjean, Haas, è il primo degli altri (+0.923), seguito da Charles Leclerc, Sauber (+1.097), da Kevin Magnussen, Haas (+1.161), e da Esteban Ocon, Force India (+1.313), che completa la top-10. Il suo compagno di box, Sergio Perez, è 11° (+1.474), davanti a Pierre Gasly, Toro Rosso (+1.484), Fernando Alonso, McLaren (+1.486), Carlos Sainz, Renault (+1.612), e Marcus Ericsson, Sauber (+1.).
Completano la classifica Sergey Sirotkin, Williams (+1.723), Stoffel Vandoorne, McLaren (+1.750), Lance Stroll, Williams (+1.816), Brendon Hartley, Toro Rosso (+1.888), e Nico Hulkenberg, Renault (+2.828). Il tedesco della Renault ha provocato nelle prime fasi una bandiera rossa, andando a picchiare contro il muro esterno poco oltre la Junçao. Così il quadro dei giri completati. Bottas e Sainz si piazzano al comando con 48 tornate all’attivo, meglio di Sirotkin e Hartley (46) e di Ocon (45); all’opposto, appena 6 giri per Hulkenberg, decisamente meno di Perez (23) e di Vandoorne (26).

Passiamo alla simulazione di passo gara. Mentre Vettel e Hamilton hanno svolto i rispettivi long run secondo lo schema S-SS, Bottas e Raikkonen hanno utilizzato SS-M; i due Red Bull non hanno differenziato, lasciando i box prima con le Supersoft e poi con le Soft. Il primo run ha visto un Vettel alquanto impressionante, con un giro d’attacco sull’1.12.2, girando poi come un martello sull’1:12 medio/alto. Hamilton fatica di più, non scendendo praticamente mai sotto l’1:13, tranne che subito prima della sosta. Bottas, a sua volta, dopo un avvio in 1:12.9, sale fisso sull’1:13, mentre Kimi, dopo qualche problema di traffico, realizza anche lui qualche 1:12 alto. Red Bull a livello di Valtteri con le SS.
Probabilmente (leggermente) più indicativo il secondo run, con serbatoi più scarichi. Seb parte di nuovo molto forte, ma nel finale accusa del blistering evidente al posteriore e il suo ritmo, di conseguenza, si alza. Hamilton ottiene il giro veloce virtuale della gara (1:11.8), con un secondo giro sotto l’1:12 e il resto entro l’1:12. Bottas e Raikkonen, con la mescola bianca, cominciano bene (1:12 medio), per poi innalzarsi poco sopra l’1:13. Ma a sorprendere in positivo sono le due RB14. Sia Daniel che Max, su mescola Soft, ottengono una caterva di giri sull’1:12 basso, fin sotto la bandiera scacchi. In definitiva, sembra che forse Vettel è partito un po’ troppo veloce nei suoi run, accusando alla distanza, mentre gli avversari, e in particolare la Red Bull, hanno gestito meglio la situazione, chiudendo in crescendo.
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