Diversi club stranieri vogliono pagare la clausola rescissoria da 45 milioni di euro per strappare Kim al Napoli, che sembra aver individuato in Baniya del Karagümrük, Mavropanos dello Stoccarda, Danso del Lens, Bijol dell’Udinese e Hancko del Feyenoord i possibili profili per sostituirlo
Essere campioni d’Italia, soprattutto 33 anni dopo l’ultima volta e dopo un campionato simile, obbliga il Napoli ad alzare l’asticella, perché non basterebbe confermarsi. Non l’ha nascosto nemmeno Aurelio De Laurentiis, che non ha perso tempo dopo l’addio di Luciano Spalletti affidando la panchina a Rudi Garçia.
Stessa idea di gioco, stessa mentalità, stessa personalità, stesso modulo. Via Spalletti, dentro Garçia: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Almeno, questo è quello che sperano i tifosi partenopei, pronti ad accogliere i propri beniamini con l’orgoglio di ciò che è stato e ciò che sarà.
Eppure, in attesa che il futuro di Cristiano Giuntoli venga finalmente definito, il Napoli è consapevole che Kim Min-Jae è destinato a partire a causa di una clausola di rescissione da 45 milioni di euro che i club stranieri possono esercitare entro il 30 giugno.
Sembrava dover andare al Manchester United in Premier League, ma il futuro del sudcoreano sembrerebbe in Germania, visto che il Bayern Monaco ha già fatto sapere al Napoli che procederà con il pagamento della clausola rescissoria a breve pur di portarlo in Bundesliga.
I partenopei, però, non restano a guardare, visto che già si sono attivati per trovare un sostituto. Si è parlato di Schuurs del Torino, Scalvini dell’Atalanta, Itakura del Borussia Moenchengladbach e Ito dello Stoccarda, ma non sono i soli.
Proprio nello Stoccarda gioca anche il greco Konstantinos Mavropanos, che dopo anni difficili all’Arsenal sembra aver trovato finalmente la propria dimensione, mentre il sogno sembrerebbe Kevin Danso del Lens e un’alternativa costoso David Hancko del Feyenoord.
Piace anche Jaka Bijol, rivelazione dell’Udinese, soprattutto perché costerebbe poco, ma il nuovo nome viene dalla Turchia ed è quello di Rayyan Baniya, già trattato a gennaio inutilmente sulla base di un prestito con diritto di riscatto rifiutato dal Karagumruk.
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